Superando l’ennesimo paese, di dimensioni ancora più modeste, attiro l’attenzione di un gruppo di bambini che stanno giocando all’aperto, nonostante la temperatura, nel cortile di una casa. Appena mi vedono sfilare davanti all’edificio corrono fuori per venire asalutarmi. Inchiodo ma non faccio in tempo a tornare indietro che mi hanno già raggiunto, di corsa. Sono vestiti come per carnevale, euforici, urlano come dei matti. Appena si rendono conto che non capisco una parola di quel che dicono, tornano verso casa, borbottando tra loro. Resta solo uno di loro, travestito da poliziotto, che mi mostra un distintivo di plastica e, in un inglese quasi impeccabile, mi dice che gli devo dei soldi. E sembra pure serio! Forse una multa per eccesso di velocità? Sorrido, ma l’unica valuta con cui posso pagare la contravvenzione sono i miei adesivi, gliene allungo qualcuno per vedere come reagisce. Sembra soddisfatto: si gira tornando verso gli amici per distribuirli.
Quando riparto, rispondono al rumore della moto salutandomi con urla e mani al cielo, un tifo degno del migliore stadio! Non devono vederne spesso di moto da queste parti!